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lunedì 10 dicembre 2012

Parliamo della gelosia


Gelosia che accappona la pelle, fa sudare di rabbia, fa torcere le budella in corpo...... 
 ....che fa compiere gesti sconsiderati, fa dire cose che non vorremmo e a volte ci mette nei guai.


La gelosia non ha sesso, non si può dire se ci siano più gelosi uomini o donne.


Si può dire invece che ci sono diverse forme di gelosia, da quella sana, che contribuisce a mantenere un legame, fino a quella patologica, che fa soffrire chi la prova, rende la vita impossibile ai propri cari e che a volte sfocia nella tragedia.


Diverse ragazze per esempio soffrono di una gelosia estrema nei confronti del proprio compagno, il quale non può nemmeno guardare o esprimere un apprezzamento su un’altra ragazza, a volte addirittura nemmeno se essa appartiene al mondo della tv (attrici, veline, ballerine...).
Oppure in alcune coppie possono presentarsi crisi violente di gelosia scaturite da motivazioni irreali e immaginate. Quando la moglie esce con le amiche, per esempio, capita che il marito immagini incontri clandestini con uomini, con la copertura delle amiche, oppure mogli che si convincono della presenza di un “odore sconosciuto” tra i vestiti del proprio compagno.


Freud riconobbe nella coppia tre tipi di gelosia:

1) la gelosia competitiva, o normale, che è essenzialmente composta da quattro fattori:
 - il dolore provocato dalla convinzione di aver perso l’oggetto d’amore;
- la ferita narcisistica patita quando sembra che un altro/a ci venga preferito;
- l’ostilità verso il/la rivale più fortunato, vero o presunto;
- i sensi di colpa che il soggetto ha per la perdita del partner amato;
2) la gelosia proiettiva, quando il soggetto letteralmente proietta sul/la partner i propri desideri di tradimento inappagati. In tal caso la paura dell’infedeltà dell’altro/a serve a tacitare, più o meno inconsciamente, i propri sensi di colpa verso quegli stessi impulsi;
3) il delirio di gelosia, la forma più pericolosa, caratterizzata dalla convinzione paranoica dell’infedeltà del partner.  




Nel primo tipo, la gelosia normale, si è consapevoli di essere gelosi in maniera irragionevole. 
Le proprie difficoltà possono essere ben affrontate dalla persona gelosa anche senza aiuti esterni, se non quando si esaspera, e invalida l’equilibrio personale, la capacità di lavoro e di vivere relazioni sane. 
Se siete il terzo tipo di gelosi, i più esagerati, in questo caso sarebbe bene prima di tutto consapevolizzare il proprio atteggiamento e realizzare che sia eccessivo, cercando quindi di dare un taglio agli atti di aggressività e a tutte quelle troppe pretese che fanno solo soffrire il partner. 
Dopodichè lavorare su di sé per comprendere le cause di questa troppa gelosia.

Nel post "Fai una domanda alla psicologa" presente in questo Blog, qualcuno mi chiede:
"Ma cosa si può fare contro la gelosia?"

Vediamo un pò se posso essere d'aiuto....

Intanto ricordiamoci che un pò di gelosia fa bene alla coppia: può dimostrare l'attaccamento e l'affetto che proviamo per il nostro partner!
Secondo passo, verifichiamo se la nostra gelosia è motivata, ad esempio attraverso un comportamento un po’ troppo “libertino” da parte del partner. In questo caso bisogna esser chiari, esporre le proprie esigenze e fissare delle vere e proprie regole di coppia.

Altro suggerimento secondo me interessante: chiediamoci a cosa serve la gelosia nel nostro rapporto di coppia. A volte, per esempio, il partner della persona gelosa si incastra così bene all’interno della gelosia dell’altro, che, in caso di assenza di crisi di possessività del compagno, si spaventa, si convince di non essere più amato e attua comportamenti che tendono a scatenare nuovamente la gelosia dell’altro. 
E’ come se la gelosia in questo caso facesse da collante per due persone che altrimenti non conoscerebbero altre modalità per stare insieme.
Cosa si nasconde solitamente dietro alla gelosia? Insicurezza, paura di perdere il partner, non sentirsi all’altezza?
Generalmente quando una persona si sente ìnsoddisfatta di sé, percepisce come un vuoto interno ed usa il partner come elemento che dovrebbe colmare tale vuoto, si attiva questa modalità di vivere l'amore con gran gelosia. “Il partner è mio”, c'è bisogno di un possesso avido dell’altro, una necessità disperata di essere scelti come unici dal partner. In questo tipo di rapporto il piacere sta nel sentir il proprio dominio sull'altro e non sulla condivisione amorevole. 
Nel geloso c’è una certa mancanza di autostima che porta a non sentirsi sicuro di sé e della capacità di generare e di mantenere vivo l’amore. 
Sarebbe bene cercare di nutrire la propria autostima che non c’è mai stata o che ha subito un tracollo per diversi motivi. Evitare quindi di concentrarsi solo sull’altro e dedicarsi ad attività che portino a delle soddisfazioni personali. E poi valorizzare le proprie risorse personali e farne uso sono degli ottimi ingredienti per una sana autostima.
E' probabile che nel geloso ci sia scarsa elasticità mentale che invece è necessaria per adattarsi a vari tipi di condizioni e imprevisti senza viverli come una tragedia. Ciò avviene soprattutto quando si è avuta l’esperienza di un tradimento o una delusione passate. Non per questo è detto che ricapiterà ancora e non tutte le persone sono uguali per far riprovare certe esperienze negative. 

A volte, poi, la gelosia si riversa nei confronti del passato dell’altro, diventando un’ossessione ingiustificata. Il passato, in quanto tale e per definizione, rimane passato e voi appartenete al presente della vita dell’altro. Ricordatelo!

Per amare è necessario riconoscere il partner come “altro” da noi, con la sua personalità, il suo modo di essere. Quanta autonomia concediamo al partner?
Ogni movimento autonomo del partner, ogni pensiero, atteggiamento che non sia diretto al compagno/a, provoca nella persona gelosa, una certa delusione. In questo caso non è necessario che ci sia effettivamente un rivale, si è gelosi comunque di tutto e di tutti. 
Il tradimento sta nella delusione per ogni attenzione mancata, per ogni complimento non ricevuto, per ogni esclusività negata. 
E' necessario fare uno sforzo per accettare il fatto che le fantasie, la curiosità, l’osservare l’altro fanno parte della nostra natura istintuale, della nostra vitalità che ci accompagna dalla nascita. 
Cosa succederebbe al partner se gli venisse vietato di pensare, di guardare, di essere curioso(non solo verso le altre donne, ma anche nel lavoro, negli hobby etc.)? 
Il rapporto sarebbe messo fortemente a rischio: si può determinare una fortissima aggressività, tacita o espressa, che tenderebbe a logorare la coppia.


In fine, per tutti coloro i quali sono esageratamente gelosi, vorrei sottolineare che l'eccesso di gelosia non è amore, ma puro egoismo: il partner tanto geloso non vede nemmeno il proprio compagno, non è veramente e profondamente interessato alla sua persona. 
Poco capace di amare, quindi, dà vita ad un rapporto di coppia in cui il partner esiste perché idealizzandolo, ne può ricevere sicurezza per sé e il sentimento di essere amato. 
In un rapporto di questo genere, il geloso usa il proprio parner solo per soddisfare delle necessità infantili di avere una madre ideale. Tutta la fedeltà e l’affetto del partner saranno sempre insufficienti rispetto al bisogno. Il geloso, per quanto faccia, non riuscirà mai a farsi amare quanto vorrebbe, la delusione sarà sempre presente.

Cosa pensate di tutto ciò?

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