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martedì 10 settembre 2019

Laboratorio di terapia fotografica

Un laboratorio in cui la fotografia diventa strumento per approfondire la conoscenza del sé e promuovere il cambiamento.

Un gruppo in cui imparare a guardare e a guardarsi per scoprire e percepire con nuovi occhi noi stessi, gli altri e ciò che ci circonda.
La macchina fotografica è il mezzo per mettere a fuoco ciò che per fretta, distrazione o desuetudine ci sfugge nella quotidianità, permettendoci di vedere quel che incontriamo ed è intorno a noi, che è sempre stato lì, a portata d’occhio e non siamo mai riusciti a vedere prima.
Come per incanto, come se ci togliessimo i paraocchi, lo scopriremo come se fosse la prima volta. L’obbiettivo ci condurrà ad osservare minuziosamente i particolari, permettendoci di coglierli poi anche nella visione d’insieme donandogli un maggior valore.
C’è un mondo di immagini da scoprire fuori e dentro di noi che diventa fondamentale cogliere, perchè ognuna ci porta un messaggio e/o una notizia.
Le immagini ci aiutano a riconoscere le emozioni che provocano in noi, come fossero fotogrammi di una pellicola, attraverso un viaggio all’interno e al di fuori di sé, permettendoci di migliorare la formazione e conoscenza dell’individuo.

Condotto da: Veronica Ombra fotografa freelance Marilena Vettorello Psicologa

Psicoterapeuta.

Il laboratorio partirà mercoledì 30/10/2019 in orario da definirsi con i partecipanti.

Si svolgerà in 6 incontri a cadenza settimanale della durata di 1 ora e mezza.

Presso “Eliodoro.Psicologia, Benessere e Cultura APS” in C.so Torino 7/5 scala sx a Genova

Per info e iscrizioni contattare il 3486624862 oppure scrivere a veronica.ombra@libero.it

sabato 14 marzo 2015

Urlo e canto come veicolo di emozioni

"L'urlo di Sharon". Mario Digennaro
Trovo che che ci sia una sostanziale differenza tra l'urlo ed il canto.
L'urlo indica tendenzialmente il desiderio di eliminare qualcosa: ha una traiettoria che prevede un inizio e una fine, legata anche al respiro.
Quando si urla, si butta fuori qualcosa.
Se è rabbia, la si vuole eliminare, se è gioia, la si vuole esprimere ma allo stesso tempo, l'urlo è utile per dissipare l'agitazione, il calore che la gioia instaura dentro di noi.

Con il canto invece, c'è un'implicazione di trasformazione.
Cantando si accetta quello che si sta vivendo, anche se è dolore. Altrimenti non lo si potrebbe cantare, dato che il canto è un tentativo di celebrare, di amplificare, di diffondere.

Chi usa l'urlo, spesso lo fa per alleggerirsi, perchè sente il bisogno di far uscire il peso dei problemi, ha bisogno di liberarsi.
Però, se chi urla non capisce la ragione per cui si è trovato in quella specifica situazione, egli avrà sempre il bisogno di urlare.

L'urlo è improvviso, non ha regole necessita di sforzo.
Il canto è diverso: innalza le emozioni, dà dignità a qualsiasi cosa noi sentiamo dentro.
Esso sollecita il corpo in più modi. 

venerdì 20 giugno 2014

Ridere fa bene al cuore


Ridere fa bene al cuore
In passato sono stata una persona piuttosto pessimista.
Negli anni ho fatto un buon lavoro su di me, cercando di non vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, non crearmi troppe preoccupazioni, non svalutarmi se le cose non sono andate esattamente come desideravo.
Tale atteggiamento mi creava talmente stress ed ansia, che spesso peggioravo la situazione critica: ho perso buone occasioni, possibilità di fare importanti amicizie,  più vedevo la vita in maniera negativa, più rinunciavo a vivere.
Poi, frequentare la scuola di specializzazione in psicoterapia mi ha cambiato. Ho capito chi ero e contro quale mostro avrei dovuto combattere per crescere e migliorare me stessa.
Così ho iniziato a lavorare su di me per ottenere un po' di serenità, e come un mantra, giorno dopo giorno mi ripetevo "vivi il presente, sii te stessa, non giudicarti, sorridi".
E a furia di sorridere mi è venuta voglia di ridere. Ed ora sono un genio della sdrammatizzazione. Non mi ferma più nessuno!!!
Preoccupazioni??? Aaaahhh ahhh ahhhh ahhhh!!!
Ci rido sopra!!

martedì 11 febbraio 2014

Pillole di consapevolezza: i colori e le emozioni

“Pillole di consapevolezza”  è il nome che abbiamo dato ad uno spazio di circa 20 minuti in cui i partecipanti hanno potuto sperimentare e sperimentarsi sulla consapevolezza di sé.

Con "abbiamo" intendo dire la Dott.ssa Ivana Sorrentino, psicologa psicoterapeuta, ed io.
Quando: sabato scorso, durante l'inaugurazione del "Centro Eliodoro", spazio di psicologia, benessere e cultura.
Ingredienti del piatto di portata, i colori, le emozioni, i sorrisi e la voglia di condividere dei presenti, tutto condito con il suono di un tamburo del mare (vedi foto).
I partecipanti, hanno fatto esperienza, mediante una breve visualizzazione guidata, di come i colori possono essere associati alle nostre emozioni, entrando in contatto con essi e sentendone, attivando i vari sensi, la consistenza, l’odore.
Fin dall'infanzia iniziamo ad associare ai colori sensazioni ed emozioni.
Queste associazioni rimangono costanti in noi fino all'età adulta e influenzano il nostro modo di percepire i colori.
La percezione del colore è influenzata anche dalla nostra storia, la cultura di appartenenza, nostre tradizioni.


martedì 20 settembre 2011

Il significato dei colori

Il mio colore preferito è l'arancione!
Esprime gioia e mi da senso di fantasia, creatività e calore.
Ed è proprio l'amore per l'arancione e per i colori in generale che mi invogliano a scrivere questo post.
I colori hanno un preciso significato, inoltre possono influire in vari modi sul sistema nervoso ed avere perciò particolari effetti su di noi.
Per esempio è stato dimostrato che le radiazioni luminose di bassa frequenza elettromagnetica stimolano l'attività del S.N. Simpatico il quale, stimolando a sua volta le ghiandole surrenali, provoca un aumento dell'adrenalina nel sangue, innalzando la frequenza cardiaca e dandoci così quella sensazione psicosomatica che chiamiamo "eccitazione", "ansia", "stato di agitazione".
Il S.N. Parasimpatico viene invece stimolato dalle radiazioni luminose di alta frequenza e, agendo da antagonista-riequilibratore nei confronti del Simpatico, inibisce la secrezione di adrenalina abbassandoci la frequenza cardiaca e dandoci una sensazione di "tranquillità", di "pace".