di Massimo Bovadilla
Come ogni
anno a Pasqua continua la tradizione di mangiare l’agnello e anche il
capretto, una antica usanza italiana che non si capisce bene da dove
provenga, anche perché ci sono degli scritti del Vangelo originario che
parlano del
rifiuto di Gesù di macellare un’agnello “Giuda chiese di
nuovo: "Maestro, non sta
scritto nella Legge che per la festa di Pasqua
deve essere macellato un agnello
all'interno delle porte?"
E Gesù rispose: "Quando io verrò innalzato sulla croce, l'Agnello sarà davvero
macellato”
Probabilmente
ci sono dei malintesi e delle interpretazioni errate generate da
versetti
della Bibbia, poi il consumismo e il giro di denaro proveniente
dalla filiera di
allevamento alla macelleria, hanno fatto il resto e
ancora oggi, non riusciamo a
superare questa che si può definire una
incivile tradizione. Sicuramente i buongustai
e chi ne detrae reddito
non si troverà d’accordo con questa mia affermazione, ma di
certo
uccidere e mangiare un cucciolo, un piccolo e indifeso animale simbolo
della
bontà e della purezza, non è una cosa normale e degna soprattutto
della Pasqua che
è la seconda festività Cristiana che professa appunto
la bontà e l’amore!
La
maggioranza degli italiani secondo me non si rende conto di tutto
questo, non ci
pensa o non sa, non sa ad esempio che la gran parte degli
agnelli proviene
dall’estero in particolare dalla Slovenia, e questi
poveri cuccioli durante il trasporto
subiscono un vero e proprio
calvario che sconfina nella barbaria, messa in atto da
trasportatori e
allevatori senza scrupoli. Purtroppo ho visto filmati in tv e su
internet
che lasciano sconcertati, spesso le Guardie Forestali e la
Finanza, sequestrano
carichi di agnelli pressati all’inverosimile dentro
camion sprovvisti di acqua e cibo,
costretti ad ore e ore di viaggio e
senza soste, che spesso arrivano a destinazione
morti, moribondi e con
le zampe rotte dai trasportatori che così facendo ne guadagno
in spazio,
dato che rendendoli immobili, possono introdurre una quantità maggiore
di
animali!
Allora,
invito tutti per la Santa Pasqua a tirare fuori la propria bontà,
umanità,
sensibilità e cristianità e non mangiare l’agnello, rinunciate a
quei cinque minuti di
piacere del palato che in realtà si traducono in
morte e sofferenza di una povera
creatura indifesa, pensate al momento
in cui viene ucciso come se fosse dinanzi a
voi o foste voi stessi gli
esecutori, cosa fareste? Avreste il coraggio di farlo?
Qualcuno
forse si, ma sono certo che il 99% di voi non lo farebbe, specie le
donne
che poi sono quelle che in genere lo acquistano e lo cucinano,
abbiate pietà di un
piccolo strappato a una mamma come lo siete o lo
diventerete voi, pensate quanto
piange dal momento che viene separato
dalla madre a quando lo macellano. Diciamo
basta a questa incivile
tradizione, cambiamo una cosa sbagliata ereditata da un
ignorante
passato, non ve lo dice un animalista, ma una persona che ha un cuore
dove trovano spazio anche queste bestiole, un cristiano che vuole
festeggiare la
resurrezione di Cristo nella bontà che Egli ha insegnato.
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