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domenica 8 aprile 2012

Buona pasqua a tutti....anche agli agnellini


di Massimo Bovadilla 


Come ogni anno a Pasqua continua la tradizione di mangiare l’agnello e anche il
 
capretto,  una antica usanza italiana che non si capisce bene da dove
 
provenga,  anche perché ci sono degli scritti del Vangelo originario che parlano del
 
rifiuto di Gesù di macellare un’agnello “Giuda chiese di nuovo: "Maestro, non sta
 
scritto nella Legge che per la festa di Pasqua deve essere macellato un agnello
 
all'interno delle porte?" 
 
E Gesù rispose: "Quando io verrò innalzato sulla croce, l'Agnello sarà davvero
 
macellato”
 
Probabilmente ci sono dei malintesi e delle interpretazioni errate generate da versetti
 
della Bibbia, poi il consumismo e il giro di denaro proveniente dalla filiera di
 
allevamento alla macelleria, hanno fatto il resto e ancora oggi, non riusciamo a
 
superare questa che si può definire una incivile tradizione. Sicuramente i buongustai
 
e chi ne detrae reddito non si troverà d’accordo con questa mia affermazione, ma di
 
certo uccidere e mangiare un cucciolo, un piccolo e indifeso animale simbolo della
 
bontà e della purezza, non è una cosa normale e degna soprattutto della Pasqua che
 
è la seconda festività Cristiana che professa appunto la bontà e l’amore!
 
La maggioranza degli italiani secondo me non si rende conto di tutto questo, non ci
 
pensa o non sa, non sa ad esempio che la gran parte degli agnelli proviene
 
dall’estero in particolare dalla Slovenia, e questi poveri cuccioli durante il trasporto
 
subiscono un vero e proprio calvario che sconfina nella barbaria, messa in atto da
 
trasportatori e allevatori senza scrupoli. Purtroppo ho visto filmati in tv e su internet
 
che lasciano sconcertati, spesso le Guardie Forestali e la Finanza, sequestrano
 
carichi di agnelli pressati all’inverosimile dentro camion sprovvisti di acqua e cibo,
 
costretti ad ore e ore di viaggio e senza soste, che spesso arrivano a destinazione
 
morti, moribondi e con le zampe rotte dai trasportatori che così facendo ne guadagno
 
in spazio, dato che rendendoli immobili, possono introdurre una quantità maggiore di
 
animali!
 
Allora, invito tutti per la Santa Pasqua a tirare fuori la propria bontà, umanità,
 
sensibilità e cristianità e non mangiare l’agnello, rinunciate a quei cinque minuti di
 
piacere del palato che in realtà si traducono in morte e sofferenza di una povera
 
creatura indifesa, pensate al momento in cui viene ucciso come se fosse dinanzi a
 
voi o foste voi stessi gli esecutori, cosa fareste? Avreste il coraggio di farlo?
 
Qualcuno forse si, ma sono certo che il 99% di voi non lo farebbe, specie le donne
 
che poi sono quelle che in genere lo acquistano e lo cucinano, abbiate pietà di un
 
piccolo strappato a una mamma come lo siete o lo diventerete voi, pensate quanto
 
piange dal momento che viene separato dalla madre a quando lo macellano. Diciamo
 
basta a questa incivile tradizione, cambiamo una cosa sbagliata ereditata da un
 
ignorante passato, non ve lo dice un animalista, ma una persona che ha un cuore
 
dove trovano spazio anche queste bestiole, un cristiano che vuole festeggiare la
 
resurrezione di Cristo nella bontà che Egli ha insegnato.

 

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