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giovedì 6 settembre 2018

Il bernoccolo della musica

di Riccardo Bisesti 

Musicoterapista


Le capacità musicali sono estremamente variabili da persona a persona, così come sono varie le parti del cervello che le comandano. 
Immaginiamo ad esempio di essere a un concerto: il nostro cervello, oltre a dover riconoscere i suoni, si trova ad analizzare gli stimoli visivi che ci circondano e a distinguere gli stimoli tattili che causano la vibrazione del nostro corpo. 

Così anche i musicisti muovendo dita braccia e piedi e anche soffiando mettono a massimo regime di attività il cervello. In altri termini devono mettere all'opera tutta una serie di processi cerebrali che permettono l'astrazione. 
La propensione per la musica è una componente genetica che, sollecitata attraverso l'esercizio e la dedizione permette di sviluppare notevolmente l'intelligenza.
Un gruppo di ricercatori di Heindelberg in particolare ha visto che rispetto al resto della popolazione i musicisti hanno generalmente una quantità di materia grigia maggiore in una parte della corteccia uditiva che si chiama "giro di Heschl". 
Come dicevamo le capacità musicali sono variabili: esistono persone che non capiscono la musica, ma ci sono anche chi ha capacità superiori alla norma. 
Si narra che un ragazzo di 14 anni dopo aver ascoltato il Miserere sia riuscito a trascriverla tutta dopo solo un ascolto.....ma quel bambino si chiamava Wolfgang Amadeus Mozart e non aveva bisogno di copiare da un pezzo di carta...:)

La musica sta saldando il proprio debito con gli scienziati, proprio in virtù della sua complessità, sta diventando sempre di più uno strumento per la comprensione dei meccanismi di funzionamento del cervello. 
Oliver Sacks nel suo libro scrive:
"a volte la normale immaginazione musicale varca un limite e diventa, per così dire, patologica, come quando un particolare frammento di musica si ripete senza sosta, a volte in modo esasperante, per giorni e giorni. Queste ripetizioni - spesso si tratta di una frase o di un tema ben definiti di tre o quattro battute – possono continuare a girare nella mente per ore o giorni, prima di svanire. Questa incessante ripetizione e il fatto che tale musica possa essere del tutto fuori luogo o banale, per nulla gradita o addirittura odiosa, indica un processo coercitivo; suggerisce insomma che la musica sia penetrata in una parte del cervello e l'abbia sequestrata costringendola a scaricare in modo autonomo e ripetitivo come può accadere nel caso dei tic o crisi epilettica".

Music is playing inside my head over and over and over again..... there's no end (Carole King) 


In ogni caso è importante riconoscere che, sebbene ci sia chi è più portato per la musica e chi meno, essa appartiene a tutti quanti. La Musica così ineffabile ci accompagna tutta la nostra vita da quando nasciamo fino al momento di lasciare questo mondo...influenzandoci con il suo modo trasparente cristallino che fa parte della natura e della nostra natura, penso che non ci sia un suono o rumore che non abbia un senso. La musica è un veicolo per le emozioni e sapere che può aiutarci a scoprire qualcosa di noi è meraviglioso. 

E come diceva Elvis Presley: 
<< Io non so niente di musica, nel mio campo puoi farne  a meno>>.

Contatti: imemine@email.it  324 993 6273

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