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martedì 6 settembre 2011

Sguardo alto e spalle dritte per alleviare la sofferenza!


 
Una ricerca della Marshall University, in California, pubblicata sul Journal of Experimental Social Psychology  , ha dimostrato che una buona postura riduce la sensibilità al dolore e influisce positivamente anche  sul benessere psicologico, facendoci diventare più sicuri di noi stessi e assertivi nei confronti degli altri.
 Alcuni volontari sono stati sottoposti a due tipi di esperimenti: in un caso dovevano stare in una postura “dominante” (sguardo alto, spalle dritte) ed è stata misurata la loro soglia del dolore; nell'altro si è valutato quanto la postura incidesse sulla relazione che si instaurava con l'interlocutore.
Si è rilevato che coloro i quali assumevano una posizione ben dritta e dominante avevano una soglia del dolore più elevata ed erano in grado di tollerare meglio un eventuale stress.


 I volontari riferivano anche di tenere maggiormente sotto controllo la situazione e di sentirsi più “potenti” nei confronti degli altri, rispetto a coloro che invece avevano assunto una posizione meno composta. 
L'autore della ricerca Scott Wiltermuth spiega che l'interlocutore di una persona che mantiene una postura dominante può reagire “raddrizzandosi” a sua volta o assumere una posizione “remissiva”: in questo secondo caso  la soglia del dolore si abbassa, aumentando la sensibilità del soggetto agli stimoli dolorosi.
La ricerca dimostra inoltre il fatto che ad esempio, quando si ha un dolore, sarebbe meglio stare dritti e non raggomitolarsi come in effetti viene spontaneo fare.
La postura raccolta infatti può indurci a pensare di non avere il controllo delle nostre sensazioni, e questo a sua volta può avere un effetto negativo di intensificazione della percezione del dolore.
Meglio sedersi spingendo il petto avanti e cercando di allargare il torace:  il senso di potere e controllo che ne deriva può aiutarci a ridurre la soglia del dolore.
Quando si assume una posizione “dominante”, il corpo aumenta il rilascio di testosterone,  ormone che aumenta la tolleranza al dolore.  Di pari passo pare ridursi il cortisolo, e ciò renderebbe l'esperienza dolorosa meno stressante e più sopportabile.
Data l'interconnessione fra effetti fisici e psichici, una buona postura potrebbe anche aiutare a rendere più tollerabile un evento emotivamente stressante.
In fine, queste informazioni possono essere utili a chi si prende cura dei malati: i caregivers tendono a rendere tutto più facile e meno stressante per il paziente il quale è spinto ad assumere una posizione di “sottomissione”.  Ciò può influenzare in negativo la percezione del dolore.  Meglio che sia il caregiver ad adottare posture più “raccolte” e a lasciare un po' il controllo della situazione al malato.
Fonte: www.corriere.it
Foto: www.google.it

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